In Italia, le banche non falliscono nel senso tradizionale del termine, come un'azienda "normale". Sono soggette a procedure speciali, denominate procedure di risoluzione delle crisi, che mirano a tutelare i risparmiatori e la stabilità del sistema finanziario.
Le due principali procedure sono:

Amministrazione straordinaria (AS): Si applica in caso di gravi irregolarità o violazioni, o previsione di gravi perdite. Ha l'obiettivo di accertare la situazione aziendale, rimuovere le irregolarità e promuovere soluzioni utili nell'interesse dei depositanti.
Liquidazione coatta amministrativa (LCA): Scatta quando le irregolarità sono di eccezionale gravità e la banca non è più in grado di operare. Questa procedura esclude il fallimento e prevede la nomina di commissari liquidatori per gestire il patrimonio e soddisfare i creditori.
Cosa succede ai clienti in caso di crisi bancaria?
La principale tutela per i risparmiatori è garantita dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e, per le banche di credito cooperativo, dal Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGDCC). Questi fondi coprono i depositi fino a 100.000 euro per ogni singolo depositante e per ogni banca.
Questo significa che:
Conti correnti, conti deposito e libretti di risparmio sono protetti fino a 100.000 euro.
Se un cliente ha più conti presso la stessa banca, la garanzia si applica al totale dei depositi fino a 100.000 euro.
Per i conti cointestati, la garanzia di 100.000 euro si applica a ciascun cointestatario. Ad esempio, su un conto cointestato con 150.000 euro, ciascuno dei due cointestatari è garantito fino a 75.000 euro.
Il rimborso da parte del FITD avviene generalmente entro sette giorni lavorativi dalla data della liquidazione e il depositante non deve fare alcuna richiesta.
Cosa succede a mutui e prestiti?
Se la banca fallisce, il mutuo o il prestito non si estinguono. Vengono presi in carico da un nuovo istituto di credito (spesso un'altra banca che acquisisce parte dell'istituto in crisi) e il debitore dovrà continuare a onorare i suoi obblighi. Le condizioni del mutuo (importo, durata, tasso di interesse) dovrebbero rimanere le stesse, senza nuovi costi o garanzie richieste.
Il "bail-in"
Dal 2016, in Europa è in vigore il meccanismo del bail-in (salvataggio interno). Questo prevede che, in caso di crisi bancaria, le perdite vengano assorbite innanzitutto da azionisti e obbligazionisti della banca stessa, e solo in ultima istanza da una parte dei depositi (quelli superiori a 100.000 euro). L'obiettivo è evitare che i costi del salvataggio ricadano sui contribuenti.
Situazione attuale in Italia
Il sistema bancario italiano ha mostrato un miglioramento della propria solidità negli ultimi anni, con indici di capitale (come il CET1 ratio) generalmente buoni. La Banca d'Italia monitora costantemente la situazione delle banche e identifica annualmente gli enti a rilevanza sistemica nazionale (O-SII), che sono le banche più grandi e importanti per la stabilità del sistema (ad esempio, UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, BPER Banca, Mediobanca, Gruppo bancario cooperativo ICCREA, Banca Nazionale del Lavoro).
Non ci sono segnalazioni specifiche di banche italiane a rischio fallimento imminente per il 2024-2025. Tuttavia, è sempre consigliabile monitorare la situazione della propria banca di riferimento e, per importi superiori a 100.000 euro, valutare la diversificazione dei depositi su più istituti.

