Alcuni impianti stanno effettivamente arrivando all’età pensionabile, in parte perché se si parla spesso di start-up europee per la produzione di pannelli o turbine e pale eoliche
La ricerca si è posta questo problema (evitare discariche a cielo aperto e recuperare i materiali preziosi che costituiscono soprattutto i moduli solari) da diverso tempo, arrivando ad offrire un ventaglio di soluzioni diverse.
Tutte incentrate sulla massima efficienza e sostenibilità del processo adottato.
Lo smaltimento dei moduli solari arrivati a fine vita è un “non problema”, perché già oggi abbiamo diverse opzioni da poter attuare per recuperare le componenti presenti nei pannelli, alcune progettate da realtà italiane
Iniziamo intanto a dire da cosa sono composti i moduli, nella maggior parte dei casi: vetro, silicio, argento, plastica, rame e alluminio. Nessuno di questi materiali è tossico, sono tutti di uso comune e largamente riciclati.
Quindi, per quale motivo recuperare queste componenti da un vecchio modulo solare dovrebbe essere tanto più difficile di, ad esempio, riciclare il vetro buttato dentro la campana per la raccolta differenziata?
La ricerca del settore ha iniziato a rispondere non solo a queste domande, ma anche alle future esigenze del mercato legato alle FER, da diverso tempo, recentemente andando letteralmente a sfatare il mito delle future discariche a cielo aperto.
Fra gli studi pubblicati dopo revisione paritaria su importanti riviste scientifiche, come Nature, uno dei più recenti è Unfounded concerns about photovoltaic module toxicity and waste are slowing decarbonization (Ottobre 2023).
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