(Fonte HDBlog)
La produzione di energia tramite la conversione dell'irraggiamento solare è vista da tutti come un asset importante all'interno della transizione energetica dal fossile al rinnovabile, e il suo sviluppo ci pone davanti anche la necessità di gestire nel modo migliore di moduli solari arrivati a fine vita, rendendoli nuovamente una risorsa.
Fondata a Venezia ad inizio 2020, da Pietrogiovanni Cerchier, la start up 9-Tech ha iniziando a posare le prime pietre dell’impianto per il riciclo dei pannelli fotovoltaici di Marghera, anche grazie al supporto del progetto Booster ed Accelerator dell’EIT Raw Materials, finanziato dall’Unione Europea.
Due anni più tardi (svolti dal 2022 ad inizio 2024), i risultati dei test hanno portato l’azienda a vincere il premio ESG Intesa SanPaolo Vita e Fideuram Vita.
Coi fondi ricevuti, Cerchier ha portato il progetto alla fase due, iniziando a modificare l’impianto pilota rendendolo operativo, effettuare la sperimentazione del trattamento termico e meccanico, sviluppare e brevettare un trattamento per recuperare l’argento usando reagenti a basso impatto ambientale e aumentare ed estendere i brevetti.
l processo perfezionato da 9-Tech si sviluppa su quattro fasi principali altamente automatizzate che consentono di recuperare "quasi tutto il valore del pannello": smontaggio, trattamento termico, separazione meccanica, lavaggio chimico delle celle fotovoltaiche.
Il primo step consiste nello smontaggio della cornice e della scatola di giunzione, che permette di "infornare" il pannello in un forno continuo ad alta temperatura, andando ad eliminare la "frazione polimerica", ovvero l'unica componente che (per adesso) non è possibile recuperare.
Questo passaggio iniziale permette di separare accuratamente i contatti in rame, vetro e dalle cellule fotovoltaiche, mettendo queste ultime da parte per essere sottoposte a un secondo trattamento di separazione, stavolta tramite "soluzione distaccante" al fine di recuperare la polvere di argento dal silicio metallico.
L'iter di recupero, che secondo Cerchier è estremamente promettente, sebbene al momento debba superare alcune criticità , è tutelato da diversi brevetti europei. Il CEO ha dichiarato:
'È un metodo che consente di recuperare quasi tutto il valore del pannello, e questo è un fattore chiave. Al momento, infatti le tecniche di recupero dei moduli solari pagano lo scotto di una resa contenuta, limiti che non ha permesso al riciclo dei pannelli fotovoltaici di diventare un'attività economicamente appetibile.
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