📍 Episodio 3 – “Operazione Cashback – Il ritorno degli scontrini zombie”
- Redazione

- 6 ago
- Tempo di lettura: 2 min

Lo ricordi il Cashback di Stato?
Quel periodo in cui ci hanno convinti che pagare col POS fosse il nuovo atto rivoluzionario?
"Usa la carta, e lo Stato ti premia!"
Sembrava una trovata simpatica. Un modo per digitalizzarci, renderci moderni, civili, meno “evasori da contante in ciabatte”.
Ma forse era solo il tutorial.
Il trailer prima del film.
La beta pubblica di una sorveglianza economica in tempo reale.
I fatti, quelli veri (ma che sembrano satira):
Italia, 2020-2021: nasce il Cashback di Stato. Ogni pagamento elettronico registrato (con banche aderenti) generava un rimborso in euro. Obiettivo dichiarato: contrastare l’evasione.
Risultato? Gente che faceva 120 micro-transazioni in un giorno per scalare la classifica del “Super Cashback”.
Totale registrazioni? Oltre 8 milioni.
Totale dati raccolti? Milioni di movimenti, abitudini di spesa, orari, preferenze. Gratis. Con il sorriso.
Siamo passati dal “paga con la carta” al “vediamo come paghi, quando, quanto spesso e perché”.
E poi?
Poi il programma è stato sospeso. Ma i dati? Beh… non si disintegrano con l’etere.
E ora arriva la parte bella: le CBDC.
CBDC = Central Bank Digital Currency.
La moneta digitale programmabile emessa da una banca centrale.
Nessuna blockchain pubblica. Nessuna decentralizzazione. Tutto sotto controllo statale o sovranazionale.
La BCE (Banca Centrale Europea) sta sviluppando l’euro digitale, con test pilota già in corso in diversi Stati membri.
La Cina, come anticipato, è già operativa con lo e-yuan.
Il FMI e la Banca dei Regolamenti Internazionali parlano apertamente di un “futuro monetario centralizzato e tracciabile”.
E non è teoria:
Il 25 ottobre 2023, Fabio Panetta (presidente della Banca d’Italia) ha dichiarato che l’euro digitale potrebbe “avere limiti d’uso per certi tipi di transazione” per “prevenire il riciclaggio o l’evasione”.
Tradotto dal bancarese:
“Potremmo decidere cosa puoi comprare, quando e in che quantità, ma per il tuo bene, eh.”
In mezzo a tutto questo, c'è Franco.
Franco è un ex barista di Siracusa.
Uno che nel 2022 ha deciso di ribellarsi.
“Non ho la laurea, ma ho capito che se lo Stato mi paga per ogni scontrino, tra poco vorrà sapere pure quante volte respiro.”
Così ha creato una rete di baratto segreto tra clienti fidati, usando vecchie SIM card non registrate, app clonate offline, e una valuta fittizia basata su... tappi di sughero.
Li chiamano “SugherCoin”.
E sì, gira davvero — su Telegram, in chat cifrate.
🤯 E ora qualche domanda bizzarra (ma nemmeno troppo):
Se i tuoi euro digitali scadessero dopo 30 giorni, saresti ancora libero di risparmiare?
E se per comprare un libro ti servisse un “punteggio di conformità culturale”?
E se Amazon smettesse di venderti qualcosa perché “non in linea con il tuo profilo morale”?
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